Un incipit paradossale. Un testo che si colloca fuori dalle linee della narrazione, della saggistica e dell’autobiografia raccogliendole però tutte e tre insieme in una scrittura emozionante, che sfida i generi prestabili. Un corpo a corpo con il DNA della scrittura e della lettura.
Cosa significa leggere? Cosa significa incontrare gli autori delle opere che più ci parlano, da qualunque luogo e da qualunque tempo ci parlino?
L’idea è originale: fare i conti con gli scrittori che, in qualche modo, con i loro libri hanno segnato in profondità l’esistenza dell’autore, come per saldare un debito contratto tempo prima. E il rapporto con la letteratura diventa un rapporto personale ed esistenziale. Moresco riporta in vita questi scrittori parlando loro al telefono e spiegando a ciascuno di loro perché e come è entrato in contatto con i loro testi. La riflessione critica sui libri letti non è astratta, ma legata a precisi momenti della vita dell’autore. Un libro profondo, scherzoso, delicato, rabbioso. Quanto decisiva e centrale è e può sempre essere, soprat- tutto oggi, l’esperienza della lettura. Un finale non aperto: spalancato. Uno sbrego.