C’era una volta un vecchio pazzo che viveva su un marciapiede. Forse un tempo è stato un uomo importante, ma nessuno ne ha più memoria, nemmeno lui stesso. La sua vita procede immutabile, scandita dall’avvicendarsi del sole e della pioggia, dalla buona sorte di trovare in fondo a un cestino qualche succulento scarto della vita urbana. Finché succede una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza incrocia gli occhi assenti del vecchio, gli sorride, lo porta a casa con sé, lo lava, lo ama. La nuova vita felice dura un tempo breve. Un giorno il vecchio viene abbandonato e, lontano dalla meravigliosa ragaz- za, s’incammina verso la città dei morti, mentre la neve ricopre tutto. Ma, a questo punto, succede un’altra cosa incredibile…
Moresco ci sorprende ancora con questa meditazione estrema e inattuale sull’amore, che si svolge nel regno assoluto della fiaba. Una fiaba crudele e dolce assieme, rivolta ad un pubblico che non ha età, scritta con una lingua che non nasconde nulla; scrittura pura come quella di un bambino che non ha problemi ad immaginare una luminosa città dei vivi attraversata da morti inconsapevoli, e una buia città dei morti, così tanto simile alla sua gemella, dove però, quando tutto è perduto, si può tornare a vivere per davvero.