Cari amici, sono appena tornato a casa dopo le ultime cinque tappe campane, faticose e intense, e vi scrivo a botta calda per ringraziarvi. Senza di voi non ci sarebbe stata questa piccola impresa e questo sogno. Abbiamo vissuto per un po’ dentro lo stesso sogno e ci siamo lasciati con la prospettiva di ritrovarci dentro un sogno più grande, che abbiamo chiamato Stella d’Italia…
Lunedì 13 giugno. Sera e notte a Bolsena. Rivedo le nostre formidabili ragazze camminatrici. Processione nella ricorrenza del Miracolo (o dell’istituzione del Corpus Domini?). Petali di fiori per terra lungo le stradine. La chiesa. La cripta. Di notte i fuochi d’artificio sul lago, visti dall’alto. Arrivato anche Tiziano S. e altri camminatori e camminatrici..
Prima tappa. Arrivo dopo la mezzanotte, con Gabriella, al convento di monache dove i camminatori stanno dormendo nei loro letti a castello…
Emozione nell’indovinare al buio tutti quei corpi sconosciuti che dormono, confluiti lì solo per avere letto da qualche parte le motivazioni di questa iniziativa e averci creduto.
Ci si trova alla sette e mezza del mattino di fronte alla stazioncina di Fornovo.
Arrivano persone nuove, facce mai viste prima. Saluto una signora formidabile e generosa che ha fatto già diverse tappe con noi e che deve ritornare a casa. È lei che a Pavia ci ha regalato le bandiere con su stampato “Cammina Cammina” e, in mezzo, nella parte bianca, il disegnino pellerossa delle Tribù d’Italia. Io l’abbraccio per il piacere di rivederla, ma non capisco subito che se ne sta andando. Quando me lo dicono siamo già in cammino.
Avrei voluto salutarla meglio, abbracciarla più forte. Lo faccio adesso…
Ci sono alcune cose che vorrei condividere con tutti gli altri partecipanti a questa nostra piccola impresa, come preparazione non solo fisica ma anche interiore.
Questa è una cosa nuova. Imprevedibile, magari azzardata, ma stiamo vivendo in tempi che richiedono da noi anche cose imprevedibili, difficili e magari azzardate. Nessuno di noi (che io sappia) è un professionista di grandi camminate e un atleta. Facciamo una cosa che non abbiamo mai fatto e la facciamo soprattutto per uno slancio ideale e sentimentale. Non disponiamo di una grande organizzazione e di mezzi, ma solo del nostro entusiasmo e della speranza di incontrare lungo la strada persone che hanno gli stessi desideri e gli stessi sogni…
Negli ultimi decenni del secolo è avvenuto un rovesciamento speculare, del tutto funzionale alle dimensioni e alle forme che hanno assunto le macchine culturali ed editoriali dell’ intrattenimento di questa epoca e al conseguente bisogno di ridurre anche la “letteratura” e il pensiero a qualcosa di inoffensivo…
Che cosa sta succedendo in Italia? Ogni giorno notizie più incredibili e vergognose del giorno precedente. Tutta la macchina dello stato in mano ai peggiori squali e demagoghi che hanno comperato le cosiddette istituzioni a prezzi di saldo. Nessun manifesto listato a lutto sui muri delle nostre città e dei nostri paesi, con l’elenco delle sempre nuove prepotenze perpetrate da questo governo votato da maggioranze-minoranze narcotizzate, ottuse, egoiste. Ogni volta sembra che si sia toccato il fondo della vergogna e invece c’è sempre qualcosa di peggio. La misura sarà mai colma? Quando mai sarà colma? Cosa deve ancora succedere perché sia colma?…
La guerra sta finendo. Ci dicono che è finita. Dopo le bombe e le altre catastrofi umanitarie e civili, stanno calando sull’Iraq le nuove figure della “democrazia” e della “ricostruzione”. Ormai fanno tutto loro. Spaccano tutto e poi fanno anche la parte di quelli che ricostruiscono e ne incassano persino la tangente…
Lo so che è sempre sbagliato generalizzare, come sto facendo anch’io adesso rivolgendomi a voi in quanto americani. Io stesso non accetterei di venire associato, in quanto italiano, alla vergogna del nostro attuale governo, dal momento che non l’ho votato.
Come so che solo una piccolissima parte di voi ha votato per la banda attualmente al potere nel vostro paese. Mi rivolgo a voi in quanto americani solo nell’assurda speranza di far arrivare al maggior numero possibile di persone la mia preoccupazione, la mia indignazione e il mio allarme…